Simbolo della libertà, è stato scelto con la Fondazione Sarzi come veicolo didattico per la storia di quanto accadde ai tempi del fascismo.
Fagiolino, il burattino della libertà, ha la cittadinanza onoraria di Ventotene (Latina). L’ha votata il Consiglio Comunale dell’isola il 1° giugno.
Il burattino Fagiolino ha una storia antica ed è una delle figure più significative del teatro di animazione dell’Emilia-Romagna. Perché Fagiolino e Ventotene? Ernesto Rossi (1897-1967), che sull’isola di Ventotene stilò il Manifesto “Per una Europa libera e unita” insieme a Spinelli e Colorni, si appassionò al burattino Fagiolino quando da giovane, abitando a Bologna, preparava i suoi burattini, aiutato dalla madre che confezionava i piccoli vestiti, per rappresentazioni tra amici e famigliari. Ernesto Rossi, condannato nel 1930 dal Tribunale Speciale fascista al carcere, poi confinato sull’isola di Ventotene ha utilizzato Fagiolino, simbolicamente, per esprimere quel bisogno di libertà.
Otello Sarzi, lui stesso antifascista e partigiano, uno dei più significativi burattinai italiani, conosciuto in tutto il mondo, ha valorizzato il burattino Fagiolino in spettacoli anche sperimentali. Il figlio Mauro, anche lui pregiato burattinaio, ha in questi anni riprodotto e utilizzato una copia del Fagiolino di Ernesto Rossi per proporre la formazione sulla libertà, sulla democrazia e sulla pace nel mondo, a partire proprio da Ventotene.
Intorno all’opera artistica della famiglia Sarzi, venti anni fa è stata creata una Fondazione per la diffusione del teatro di animazione. Il Comune di Ventotene, che nel 2017 ha coniato lo slogan “Ventotene isola della pace – porta d’Europa”, ha condiviso con la Fondazione Sarzi l’obiettivo di utilizzare il teatro di animazione e Fagiolino in particolare per insegnare nelle scuole la storia che si è scritta a Ventotene. Una storia che ha consentito a donne e uomini che l’hanno vissuta di assicurare la pace nel mondo attraverso quell’elaborazione politica e filosofica che ha portato a immaginare l’Europa nel “Manifesto di Ventotene” del 1941. E a indicare diversi elementi entrati nel testo della Costituzione, grazie a uomini come Pertini e Terracini, anch’essi al confino a Ventotene, insieme ad altri 900 antifascisti.
La cittadinanza a Fagiolino è quindi il primo passo di un percorso che punta ad avere a Ventotene un numero sempre più ampio di scuole; al contempo portare e raccontare le proprie vicende nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie di tutta Italia e nel resto d’Europa, utilizzando Fagiolino: un simbolo caro ai bambini e ragazzi nelle lotte contro i soprusi e le ingiustizie.
Per le prossime settimane si è concordato di sottoscrivere a Cavriago la Convenzione tra il Comune di Ventotene e la Fondazione Famiglia Sarzi. Convenzione già condivisa e già deliberata dalla Giunta dell’isola, solo procrastinata per la firma dati i limiti posti dal Covid. Questo avverrà nella sede della Fondazione che ospita la “Casa dei Burattini” dove un’intera sezione presente è dedicata proprio al Manifesto di Ventotene, con disegni e lettere di Ernesto Rossi che dal confino si firmava con il disegno di un burattino.
«Conto in tale occasione di incontrare i sindaci dell’area intorno a Cavriago e quello di Reggio Emilia – anticipa il sindaco di Ventotene, Gerardo Santomauro – perché insieme a loro e alla Fondazione Reggio Children vorrei disegnare un percorso che porti a Ventotene docenti che da tutto il mondo vanno a Reggio nel Centro Malaguzzi per apprendere la migliore didattica per l’infanzia e che proprio a Ventotene, possano trovare l’ispirazione e le testimonianze adeguate per insegnare come e perché dobbiamo difendere la pace e la libertà».